Lieve come un respiro by Jennifer Armentrout

autore:Jennifer Armentrout
La lingua: ita
Format: azw3, mobi, epub
editore: Mondadori
pubblicato: 2017-02-11T23:00:00+00:00

15

Mi sentii travolgere dal terrore quando la testa di Roth si piegò a un'angolazione innaturale. «Oh, mio Dio!» gridai, alzando gli occhi verso Cayman. «Che cos'hai fatto? Che cos'hai...»

«Dovevamo distrarlo.» Indicò il pavimento. «Adesso è distratto. E non sai da quanto tempo volevo farlo. Lascia che mi goda questo momento.»

Restai a bocca aperta.

Un demone femmina che attraversava l'atrio portando dei bicchieroni di caffè girò sui tacchi delle belle scarpe nere a punta. «Non voglio avere niente a che fare con questo» disse, andandosene di corsa.

Con le mani che mi tremavano, abbassai gli occhi verso Roth, immobile a terra. Non riuscivo a respirare; quando mi alzai, la mia pelle cominciò a indurirsi e mi sentii formicolare i lati della spina dorsale.

«Ehi, ehi.» Cayman alzò le braccia. «Vedi di sbollire, cara la mia tigre Guardiana, la mia draghetta demoniaca. Sta bene. Se fosse davvero in pericolo, Bambi sarebbe schizzata via da te in due secondi netti. Si sveglierà fra un paio di minuti, mi prenderà a pugni e poi si accorgerà che non ci sei; io gli spezzerò il collo di nuovo per impedirgli di seguirti e ricominceremo da capo, quindi per favore, non metterci un'eternità.»

Il mio cuore non accennava a rallentare. «Se gli hai fatto del male...»

«No» disse un demone seduto sul divano che fissava Roth, con il viso pallidissimo. «Non si può uccidere così il Principe, e quando si sveglierà...»

«Sì, sarà proprio incazzato.» Cayman sospirò.

«Non me l'hai neanche lasciato salutare, Cayman.» Inspirai rapidamente. «E se...»

«Non finire quella frase. Tornerai, Layla, ma devi darti una mossa. Altrimenti mi farà il culo per niente. Devi andare.» Indicò qualcosa alle mie spalle e io mi voltai a guardare gli ascensori dipinti d'oro.

Il momento era arrivato.

Con il cuore a mille, mi inginocchiai e sfiorai la guancia di Roth con le labbra, accarezzandolo e togliendogli i capelli dal viso. Non volevo lasciarlo. Volevo restare seduta lì finché non riapriva gli occhi, ma non potevo.

«Ti amo» gli sussurrai con voce soffocata, stringendo la mano destra a pugno.

Mi rialzai, mi girai verso Cayman e tirai indietro il braccio per poi sferrargli un pugno allo stomaco, più forte che potei. Vari demoni gemettero.

«Ahi» grugnì lui, piegandosi a metà e afferrandosi la pancia. «Porca vacca.»

Sentendomi un pochinino meglio, mi costrinsi a girare i tacchi e ad andare verso l'ascensore. Non mi voltai, perché se l'avessi fatto, non ero sicura che avrei proseguito. Preferivo pensare che avrei capito che c'era in ballo qualcosa di più grande di me e Roth, ma non sapevo se ero una persona così magnanima e così altruista.

Gli ascensori dorati mi aspettavano e io schiacciai il pulsante rotondo, l'unico del pannello, un po' più forte del necessario. Le porte si aprirono con un gemito sommesso, quasi umano. Entrai e mi voltai verso l'atrio.

Cayman comparve davanti all'ascensore, massaggiandosi lo stomaco. «Stai attenta, Layla. Ricordati che all'inferno niente è come sembra.»

Prima che potessi rispondere, le porte si chiusero e l'ascensore si mise in moto. Feci un passo indietro e deglutii forte mentre cominciavo a scendere lentamente. Non c'era

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